In questi giorni di emergenza, abbiamo notato un'evoluzione anche nel mondo della pubblicità. Aziende e marketers hanno individuato infatti i nuovi bisogni contingenti dei consumatori, i quali non hanno più a che fare con prodotti o ultime tendenze, quanto piuttosto con emotività e preoccupazione per il futuro. Ecco perché, anche sui social, ci siamo ritrovati a condividere video emozionali senza renderci conto che fossero in realtà spot pubblicitari, magari anche di multinazionali. Cos'è questo fenomeno? È una novità? È utile ai fini del business? Scopriamolo insieme.
Un falso luogo comune è che tutt'ora un'azienda, per vendere e affermarsi, debba promuovere esclusivamente i propri prodotti o servizi. Oggi, nell'era digitale, anche l'attività dei marketers è cambiata; e non solamente perché hanno a propria disposizione strumenti e piattaforme come i social network. Ad essere cambiati sono innanzitutto i consumatori i quali, costantemente sollecitati da contenuti e informazioni, si informano prima di acquistare un prodotto e soprattutto scelgono brand dei quali condividano valori e visioni del mondo. In questo contesto cominciamo a comprendere l'importanza dei video emozionali per le aziende e per il loro posizionamento sul mercato.
Inoltre oggi, e soprattutto oggi, è importante l'immagine che un brand dà di se. Proviamo a pensare ad un'impresa di moda che continui a promuovere borse e accessori, magari anche costosi, mostrando una totale indifferenza verso il periodo di emergenza. Probabilmente gli utenti non risparmierebbero commenti negativi sui profili social ufficiali, influenzando la percezione che la community avrebbe rispetto alla politica aziendale. Dunque i video emozionali non solo servono a "catturare" l'attenzione dei consumatori freddi; essi sono necessari anche a rafforzare la relazione con la community, facendo emergere l'aspetto umano del brand. Ma cosa intendiamo, nello specifico, con video emozionali?
Il video emozionale racconta una storia e non l'elenco delle caratteristiche di un prodotto; anzi, talvolta il prodotto non compare proprio. Il famoso storytelling trova in questo genere di contenuti la sua applicazione regina e consiste nell'esposizione dei valori e della storia del brand, della passione per il lavoro e per i consumatori, tutti messaggi evocati attraverso storie dai forti caratteri emotivi. Quella che più si avvicina ad una formula magica è la seguente combinazione: far emergere le qualità del brand, facendo emozionare il pubblico attraverso una storia da condividere.
Video emozionali per eccellenza sono quelli realizzati in occasione delle Festività. Pensiamo ad esempio allo spot dell'aeroporto di Heathrow in cui l'iconico orsetto inglese torna a casa in occasione del Natale; un video che ha commosso il mondo e che lasciava in sottofondo l'azienda promotrice dello spot. Ma pensiamo anche al famoso video della Dove in cui protagoniste erano le donne e le loro insicurezze infondate, in cui i prodotti Dove non venivano minimamente citati.
Non ultimi sono gli attualissimi spot emozionali realizzati partendo dalla contingenza dell'emergenza. Ed ecco lo spot Ikea, lo spot Poltronesofà ed Esselunga i quali, in maniera diversa, raccontano storie, esprimono la passione per il proprio lavoro o mostrano i volti dei propri dipendenti. Il fattor comune è l'assenza dei prodotti, a favore di un messaggio più alto nel quale riconoscersi.
Dei tanti valori e significati riscoperti a causa della quarantena forzata, non pochi sono maturati grazie allo smart working. Ad esempio, insieme all'amore per il nostro paese, per noi di Key Associati ha rafforzato il forte senso di appartenenza al team. Per questo, anche noi abbiamo voluto realizzare un video emozionale in occasione di questa quarantena.
Oggi il formato visual è la chiave della comunicazione di successo e genera l'85% dell'engagement; così come il tasso di conversione sale all'80% se il contenuto presenta un video. D'altronde i social network visual sono i più popolari: Youtube e Instagram.
Ma come emergere nel mare magnum dei contenuti web? È inutile dirlo: il video deve essere di altissima qualità, a livello di storytelling ma anche di tecnica. Storyboard, riprese, montaggio, sono necessari per coinvolgere l'utente nei primi secondi, decisivi, di visualizzazione.
Insomma: il video emozionale, cioè raccontare una storia e non descrivere il prodotto, lascia un ricordo più profondo nel consumatore e lo spinge a condividere il post, incrementando l'engagement e le conversioni. Ma affiché l'utente sia colpito dal tuo video, devi fare in modo che si distingua dal resto dei post sul web; come? Affidandoti ad un team di professionisti nella realizzazione video.
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