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Report Casaleggio Associati sull'e-commerce durante il Covid



Pubblicato: 20-05-2020 Web Marketing Technologies

Il report Casaleggio Associati sull'e-commerce in Italia durante il Covid mostra il +300% di domanda online per alcuni prodotti ed evidenzia i limiti logistici.

In numerosi articoli abbiamo affrontato l'impatto del Coronavirus sulle nostre abitudini digitali, dall'incremento dei download di app alla repentina impennata del traffico online. Oggi, all'alba della ripresa, è arrivato il momento di stilare un quadro complessivo sullo stato dell'e-commerce in Italia durante i mesi d'isolamento e lo facciamo sulla base del report Casaleggio Associati presentato il 20 maggio.

Report Casaleggio Associati: 60% di traffico web in più durante il lockdown 

È ormai una consapevolezza diffusa che il confinamento forzato abbia spinto le persone a riversarsi sul web, sia per le attività lavorative, che per il proprio tempo libero e approviggionamento. L'obbligo di isolamento ha incrementato del 60% il traffico web in Italia e il 72% degli utenti ha trascorso più tempo sullo smartphone rispetto al periodo precedente. D'altronde in questo articolo avevamo già analizzato come la conversione degli Italiani a questo device sia un fenomeno vivo già da tempo ma che, certamente, a causa della quarantena ha subito un'impennata. In particolare il primo giorno di lockdown l'uso della banda è schizzato del 20%. 

In particolare il traffico è cresciuto esponenzialmente per i siti relativi alla Grande distribuzione al Food Delivery: parliamo di percentuali che superano il 250%. Mentre è drammaticamente crollato per i settori del Turismo, della Mobilità e dell'Intrattenimento.

Report e-commerce: scelte responsabili e nervosismo dei prezzi

Un focus speciale merita lo shopping online che sta comportando una grande trasformazione economica, sociale e culturale in un intervallo di tempo relativamente breve. Ed è proprio questo che abbiamo intenzione di analizzare.

A fronte del blocco della produzione nazionale, il settore dell’e-commerce ha continuato ad essere un traino fondamentale, diventando un settore essenziale, sia per i consumatori che per le aziende; tanto che l’Associazione Italiana Commercio Elettronico ha lanciato la campagna #CompraDaCasa per incentivare gli acquisti online. Il risultato di questi due mesi è che anche zone geografiche, storicamente più ostili a questo genere di attività, hanno cominciato a convertirsi alle comodità dello shopping online.

Eppure la filiera della distribuzione online non è priva di criticità. A fronte dello stress imposto alle filiere distributive dall'impennata della domanda, molte realtà hanno dovuto moltiplicare le risorse. Alcuni attori, dopo aver chiuso i negozi fisici, hanno scelto si sospendere anche l'attività dell'e-commerce per tutelare la salute dei propri dipendenti o collaboratori e favorire la circolazione di beni di prima necessità; altri ancora, come Yoox e Zalando, effettueranno le spedizioni ad emergenza conclusa. Fatto sta che l'attività degli store online è proseguita senza flessioni.

Parlando di prezzi invece, un’analisi relativa ai mesi di febbraio e marzo 2020 mostra come dall’inizio dell’emergenza l'instabilità dei prezzi è aumentata del 37,2%. In particolare tale nervosismo ha coinvolto Grande Distribuzione, Farmaceutica ed Elettronica di Consumo.

report Casaleggio Associati - key Associati

Report e-commerce e Covid: +300% di domanda e stress logistico

Un’indagine condotta sul tema dell’e-commerce a metà marzo ha coinvolto 58 operatori rappresentativi di tutti i settori. Il 54% ha dichiarato di non aver notato un incremento di affari, a differenza del 21%. 

Sono i player dell’Abbigliamento, dell’Arredamento e soprattutto del Turismo a soffrire. Tra i settori che hanno invece visto un’impennata ci sono: l’Intrattenimento Online, la Formazione o i distributori online di beni di prima necessità che da soli hanno visto un +300%. Le attività che hanno incrementato il proprio fatturato, con picchi del +96%, incontra le difficoltà logistiche e materiali cui abbiamo accennato poco sopra. Una preoccupazione trasversale è rappresentata dalla questione finanziaria che trova i fuochi incrociati del generale scoraggiamento degli investitori che la rigidità nei pagamenti.

E-commerce ed emergenza: le preoccupazioni dei player online

Gli aspetti che causano maggior stress nei player online sono: la modalità smart working per il 31%. Infatti gli operatori e-commerce italiani hanno dovuto installare VPN a casa dei propri dipendenti per garantire la sicurezza delle operazioni e gestire i centralini di customer service in cloud su Softphone. Anche la logistica costituisce un fattore di preoccupazione per il 27% degli e-commerce; molti hanno imposto limitazioni di ordini a persona oppure hanno aumentato il costo per ordine con lo scopo di ottimizzare le consegne. L’approvvigionamento di prodotto preoccupa i player web per il 21%. L’andamento del mercato italiano nelle settimane successive alla ricerca ha confermato le aree di stress emerse dal campione. 

Report Casaleggio Associati - Key Associati

Un fenomeno che si è paradossalmente venuto a creare sul web è l'affollamento fuori gli store. Molti operatori hanno infatti dovuto ricorrere alle code virtuali, costringendo le persone a trascorrere tempo in attesa, davanti lo scermo di casa. È quanto è successo con i grandi distributori di beni di prima necessità come CarrefourEsselunga o Amazon Prime; quest'ultimo ha addirittura sospeso le consegne di prodotti non essenziali. D'atronde, proprio il colosso americano ha avuto non poche beghe di questi tempi, come la rimozione di oltre un milione di prodotti falsamente legati ad associazioni per il Coronavirus e lo sciopero dei dipendenti che denunciavano la mancanza dei dispositivi di sicurezza. 

Spedizioni e consegne: +43% vs. -55%

I ritardi nelle consegne e le richieste in sospeso sono stati dovuti anche ad ulteriori problematiche. Presso alcuni comuni non è infatti possibile effettuare spedizioni, in quanto Poste Italiane, BRT, FedEx e TNT hanno chiuso alcune filiali. Inoltre, presso taluni comuni è stato espressamente emanato il divieto di consegne in base ad ordinanze regionali.

In considerazione di una domanda fuori controllo e delle complicazioni di varia natura durante un’emergenza, che ha colto di sorpresa anche i più “avanguardisti” e-commerce, l’efficienza delle consegne è inevitabilmente calata: dal 70% di spedizioni consegnate all’inizio di marzo, si è passati al +43% di spedizioni ma ad un -55% di consegne impedite da filiali chiuse od operatività limitata. 

Piattaforme e servizi d'emergenza

Come durante ogni crisi, anche in piena emergenza Covid-19 sono emerse idee e iniziative a sostegno delle attività. Parecchi sono i progetti destinati a cambiare il futuro dell’e-commerce. 

Ad esempio, piattaforme come Storeden e Shopify hanno esteso i giorni di prova da 14 a 90. Ebay ha lanciato webinar gratuiti e offre 12 mesi gratuiti per i negozi aperti sul canale88. Nexi ha messo a disposizione il servizio Pay-by-Link per l’accettazione dei pagamenti a distanza senza costi aggiuntivi. Qapla’, la piattaforma che consente di importare gli ordini e stampare le etichette dei corrieri e seguirne il tracciamento dei pacchi, ha reso gratuito il setup dei corrieri fino al 31 maggio 2020. 

Quali saranno i cambiamenti di lunga durata nei comportamenti degli e-shoppers italiani in seguito all'emergenza Covid? È ancora presto per dirlo, ma sicuramente la consapevolezza acquisita rispetto alle potenzialità del digitale è una conquista che non verrà dimenticata, ma anzi sempre più ricercata! 

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