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Rapporto e-commerce 2018



Pubblicato: 30-05-2018 Web Marketing

Il 24 maggio abbiamo partecipato, alla Luiss, alla presentazione del report: E-commerce in Italia 2018, Futuro ed Evoluzione dell'commerce dal 2018 al 2028

L’analisi, svolta come ogni anno dalla Casaleggio e Associati, evidenzia che nel 2017, l’e-commerce italiano ha prodotto un fatturato di 35,1 miliardi di euro, con una crescita dell’11% rispetto allo scorso anno.

Il rapporto “E-commerce in Italia 2018, Futuro ed Evoluzione dell’e-commerce dal 2018 al 2028”, ci mostra come il mercato degli acquisti online è uno dei pochi settori in Italia cresciuto a doppia cifra negli ultimi anni.
 

 

L’Italia però è ancora indietro, soprattutto nell'offerta di alcuni settori, come moda, salute e bellezza, ma i dati dimostrano che c’è ancora un margine di progresso enorme.
Dall’analisi sul nostro paese emerge che gran parte del fatturato, si concentra in due settori: il turismo, che vale 30,4% dell’e-commerce italiano e il tempo libero per il 40%.

 

 

Il gap evidenziato per le imprese italiane nasce dal fatto che molte di esse faticano ancora ad avere una prospettiva globale.

Il 35% ha canali di vendita digitali solo in Italia e il 12% di quelli che vendono anche all’estero lo fa solo con un sito italiano. Siamo quindi ancora distanti da un’internazionalizzazione efficace. Questo cambio di strategia va pero fatto in fretta, perché solo chi è internazionale riesce a imporsi in questo mercato globalizzato.

Tra le novità più rilevanti di questo report, c’è sicuramente lo “spostamento del baricentro” globale dagli Stati Uniti e l’Europa alla Cina. Un elemento che obbliga le imprese italiane a “comprendere come gestire marketplace e sistemi di pagamento cinesi”.

Nei prossimi dieci anni si consumerà poi un’altra transizione. Alla fine degli anni ’90 il desktop dominava il panorama dell’e-commerce. Oggi il mobile concentra la maggior parte del traffico. Le imprese italiane non hanno ancora sfruttato questo cambiamento, secondo il rapporto, solo il 27% del fatturato da e-commerce passa da smartphone e tablet (nel 2016 era il 26%). Ma, mentre le imprese italiane cercando di comprendere il passaggio da desktop a mobile, ci sono già altre due evoluzioni in corso.

Entro il 2022 infatti, l’85% delle interazioni avverrà con i bot. Una fase che la Casaleggio e Associati, definisce “transitoria”, verso il “voice first”; nel 2028 il principale strumento di gestione sarà la voce, cioè assistenti vocali e intelligenza artificiale. Di pari passo, vanno evolvendosi anche le consegne. I classici “corrieri” sono oggi affiancati da consegne più rapide, disponibili in poche ore. Il futuro però sarà automatico, tramite droni e robot.
 

 

Come si comporteranno le aziende Italiane nel breve termine (2018)?

Nel breve termine le aziende di e-commerce italiane investiranno in primo luogo in marketing e promozione, attività indicate come prioritarie dal 33% del campione (pari al 2017). Al secondo posto si posizionano, come nel 2017, gli investimenti tesi a migliorare l’usabilità e la user-experience del sito (22%, in aumento rispetto al 20% del 2017). Al terzo posto troviamo, indicati dall 11% delle aziende, gli investimenti per il miglioramento dell’infrastruttura tecnologica. Mobile e marketing automation raccolgono ciascuno il 7% degli investimenti, aumentando ciascuno di un punto percentuale rispetto al 2017.
 

Scende al 6% l’investimento sulle attività per la vendita all’estero (-3% rispetto al 2017), un 5% è investito nella logistica (come l’anno precedente) mentre l’attività di customer care, pur rimanendo il fanalino di coda degli investimenti, ottiene un 3% (+2% rispetto al 2017). Stabile la percentuale di aziende che non effettuerà investimenti nell’anno in corso: il 6%.

Previsioni di investimento sui social media.

Nonostante la valutazione sull’efficacia dei social media in termini di ritorno sull’investimento non sia propriamente positiva, le aziende e-commerce italiane continuano a ritenere importante investire sui social media. Nel 2018 il 55% dei merchant incrementerà le risorse destinate ai social media (51% nel 2017), mentre il 31% prevede un investimento costante (36% nel 2016). L’11% delle aziende dichiara di non voler effettuare investimenti specifici sui social media nel 2018 (10% nel 2017) e il 3% afferma di volerli ridurre (dato uguale al 2017).

Per ulteriori informazioni sul report o per una consulenza sullo sviluppo di un e-commerce contattaci a: scrivi@keyassociati.it

 

Fonte: https://www.casaleggio.it

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