Tutti i canali di comunicazione sono soggetti ad andamenti più o meno imprevedibili, che alternano picchi di popolarità a periodi di scarso successo (spesso a causa di nuovi tuch point emergenti). "Video killed the radio star" suonava come una profezia e invece oggi, nell'era del web, la radio continua ad essere super popolare. Una sorte non troppo diversa tocca all'e-mail marketing, che ancora oggi molti danno per spacciato a favore di campagne social e native advertising. Invece, nonostante le apparenze, questa risorsa è più forte che mai e assicura ai brand la più alta percentuale di CTR e convertion rate tra tutte le alternative di comunicazione digitale. Si tratta di un'evidenza, sostenuta da numeri; e proprio tali statistiche suggeriscono alcune dritte su come realizzare campagne di e-mail marketing davvero efficaci.
Native, influencer marketing e chatbot: gli strumenti messi a disposizione dalla frontiera del digitale sono sempre più diversificati; ma cotanto slancio tecnologico non dovrebbe distrarci da uno dei canali più tradizionali ed efficaci per generare reddito.
Prima ancora di chiederci perché la messaggistica web sia così potente, dovremmo forse domandarci: perché è così sottovalutata? Probabilmente il fatto che si tratti di contenuti non visibili pubblicamente sulle piattaforme web ci porta a dimenticarli nei nostri orizzonti comunicativi. Eppure proprio qui risiedono i motivi del suo soccesso.
Se solitamente pensiamo "lontano dagli occhi, lontano dal cuore", in questo caso dovremmo dire "lontano dagli occhi, più vicino al cuore" di clienti potenziali o già affiliati. Infatti l'invio privato assicura il massimo grado di personalizzazione del messaggio, a partire da''intestazione della mail che subito pone l'utente in una più conciliante predisposizione (rispetto ad un post sponsorizzato). Oltre a ciò, l'invio personalizzato non risente di aggiornamenti di regolamenti e impostazioni che invece le piattaforme social impongono quotidianamente ai marketers; così come non esige vincoli di "targettizzazione" per il pubblico al quale mostrare un annuncio. Insomma, l'email marketing costituisce un canale carsico che va a confluire nel ROI complessivo sottoforma di vera e propria cascata di gettoni d'oro per i brand!
Ma perché essere così certi dell'ottimo stato di salute dell'e-mail marketing? Perché ce lo dicono le circa 307 miliardi di email che saranno inviate nel 2020 e altri numeri.
Innanzitutto il 93% dei marketers B2B include l'e-mail marketing tra le proprie attività; d'altronde campagne segmentate di questo tipo registrano un aumento delle entrate pari al 760% (Campaign Monitor), in quanto – riporta uno studio di Sleeknote – il 91% dei consumatori preferisce essere contattato via mail dai brand con cui fa affari e – sostiene un'altra ricerca di Sale Cycle – per il 59% di loro le newsletter influiscono nelle scelte d'acquisto. Proprio le azioni degli utenti ribadiscono l'irrinunciabilità di tale canale: il 99% di loro controlla quotidianamente la posta elettronica e più del 50% lo fa oltre 10 volte al giorno. Non solo: Marketo ha rilevato come il 94% degli americani si collega proprio per questo.
L'osservazione dei comportamenti getta un fascio di luce anche su altri dati. Ad esempio: Apple Iphone è il client mobile che con il 29% detiene il primato di apertura di email, seguito da Gmail con il 27% (Campaign Monitor). Queste percentuali sanciscono l'affermazione di un trend manifesto dal 2017: il mobile supera il desktop anche per la consultazione della casella di posta.
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Seppure questo canale resta un importante rampa di slancio per il ROI delle aziende, anche l'e-mail marketing è destinato ad andare incontro a nuove tendenze (ma in fin dei conti è o non è il cambiamento dimostrazione di vitalità?). Quali sono dunque i trend da seguire per il 2020? Le parole chiave sono: personalizzazione, video e automazione. Ma scopriamoli insieme.
Queste sono solo alcuni degli studi, delle statistiche e dei numeri che confermano come l'invio personalizzato di email sia lo zoccolo duro di ogni strategia di marketing. La call to action contenuta in ogni newsletter può poi rispondere a diverse necessità e dunque interagire con diverse piattaforme; potrebbe ad esempio veicolare l'offerta di un nuovo webinar o costituirne un reminder, può annunciare nuovi articoli in saldo su un e-commerce o invitare ad una diretta video sulla pagina Facebook. In ogni caso la mail fa parte di un "funnel", dunque di una strategia votata ad accrescere ora la brand awareness, ora i leads, ora gli acquisti degli utenti.
Per ideare e realizzare una strategia di comunicazione, o nel nostro caso di e-mail marketing, è sempre il caso di rivolgersi ad esperti del settore che non solo sappiano impostare al meglio la newsletter, ma anche realizzare le landing page sulle quali far atterrare gli utenti. Key Associati è un'agenzia di comunicazione digitale di Roma, esperta nella gestione di campagne di advertising e di e-mail marketing, composta da un team di professionisti in grado di curare la tua campagna dall'ideazione contenutistica e visual fino alla struttura tecnica.
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